martedì 22 marzo 2011

INCHIESTA SULLE TRUFFE SUI CELLULARI E FURTI DI IDENTITA' ANDREA BOMARSI-

 Quante volte i vostri figli hanno prosciugato soldi del telefono, fisso o mobile che sia?

GENOVA- Dopo molte segnalazioni e denuncie alla polizia postale, non è cambiato niente, in tutta Italia esistono ancora le truffe sui cellulari abbiamo intervistato delle persone a riguardo ed ecco la domanda che viene più spontanea fare: è giusto mettere su dei fumetti per bambini e ragazzi e su delle riviste per bambini, pubblicità di loghi e suonerie con il servizio in abbonamento? Basta che ci sia la parola GRATIS e tutti sono attirati, ma ci sono le scritte in piccolo che ingannano i ragazzi e i bambini che a 12 anni ricevono il telefono, il loro primo telefono; attirati dai disegni compongono "copiando" la parola da inviare al numero che di solito inizia con 444. L'ultimo evento di truffa colossale nazionale risale ad un anno fa, quando la FEDERCONSUMATORI ha inviato un comunicato invitando a farlo rendere noto a più persone possibili, una truffa enorme a danni di tutti i numeri di telefonia mobile. Il comunicato diceva che se si riceveva un messaggio sul cellulare che chiede di chiamare il numero 0141455414 o se si ricevevano chiamate da questo numero, non bisognava rispondere e non richiamare questo numero per nessun motivo. Per chi rispondeva alla sola risposta verranno addebitati 50 euro, più 2, 5 euro per secondo di conversazione che non si sarà sentito perchè il telefono è muto ma intanto continuano a spendere i soldi del vostro proprio numero. Se vi chiamano spacciandosi per operatori vodafone, wind, tim e vi chiedono di inserire qualche codice, non inserite niente e riagganciate subito, perchè stanno clonando la vostra sim. Informate più persone possibili. Questo era il contenuto del comunicato fatto girare dalla Procura della Repubblica di Napoli. Questa truffa è costata più di 500.000 euro ai cittadini. Un altro evento molto diffuso ormai è il furto di identità, è stato lanciato un appello che giriamo e vi preghiamo di lanciare ai vostri figli: Non date i vostri dati sensibili a terzi, ma nemmeno agli amici e non mettete password troppo semplici o difficili da ricordare per voi. Esempio classico è il furto di identità su internet, sui social neetork come facebook, twitter, you tube... ancora recentemente un ragazzo di 17 anni è stato picchiato per avere lasciato commenti poco desiderati sulla bacheca di una ragazza. Ma era lui che l'ha scritto? No, un suo amico gli ha rubato l'identità su facebook con dei programmi che non riportiamo e si è spacciato per lui. Il ragazzo picchiato brutalmente da un gruppetto che chiamiamo "i corteggiatori della ragazza" è stato trasportato al pronto soccorso Galliera in codice giallo dove gli hanno diagnosticato un trauma cranico guaribile in 15 giorni. L'altro ragazzo invece è stato denunciato dalla polizia postale dopo una segnalazione del nucleo radiomobile dei carabinieri intervenuti a difesa del ragazzo che se l'è vista brutta. dopo un rapido controllo da parte della polizia postale, (chi se ne intende sa in che modo e con che semplicità) è facile risalire e localizzare un qualsiasi computer. Per segnalare e denunciare truffe, furti di identità e altri problemi che possono verificarsi non esitate a contattare la polizia postale e consultare il sito www.finanza.it
Andrea bomarsi


 

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